Il Reiki venne riscoperto da un monaco cristiano giapponese di nome Mikao Usui, intorno alla fine del 1800. Mikao Usui era rettore della Doshisha University a Kioto ed un fatidico giorno venne profondamente messo in crisi dalle parole dí un suo allievo che aveva appena terminato il ciclo di studi e si stava apprestando, con i suoi compagni, ad entrare nella piena vita sociale e lavorativa Il ragazzo chiese dì mostrargli come potevano avvenire tangibilmente le guarigioni tramite l’imposizione delle mani come quelle praticate, per esempio, dal Cristo o dal Buddha, giacché solo la cieca fede non avrebbe potuto essere sufficiente, a suo modo di dire, per credervi. Usui rispose che non avrebbe potuto mostrare nulla poiché non in possesso di quella conoscenza né di tale capacità. Ma fu turbato da quelle parole al punto di decidere di lasciare l’insegnamento e di trovare una risposta alla pressante domanda postagli. Ecco un altro modo in cui l’Universo (il Destino, il Fato od il Karma), nei panni di un giovane ragazzo, può “cospirare” per spingere un essere umano ad impegnarsi al fine di sviluppare la propriauniversità natura divina di luce e, così facendo, a servire la causa dell’evoluzione dell’umanità! Usui cominciò così la sua affannosa ma costante ricerca che lo portò per circa 22 anni, così dice la tradizione, in giro per vari continenti e per varie esperienze fino ad approdare ad un tempio Zen in Giappone (spesso il tesoro è sepolto nel giardino di casa nostra e non ne siamo consapevoli, come succede ne “L’Alchimista” di Paulo Coelho) dove, in alcuni Sutra scritti in sanscrito erano riportate, semplici e limpide, le formule per le guarigioni tanto anelate. Si ritirò allora per 21 giorni sul monte Kuriyama (o Kurama) dove, dopo intense preghiere e meditazioni, gli sforzi di lunga parte della sua vita vennero coronati dal successo ed egli acquisì la conoscenza di ciò che chiamò Reiki, o meglio, come lui ebbe a dire, ricordò nuovamente questo sapere recondito fino ad allora velato dall’ignoranza dentro il suo essere. Così Usui mise a disposizione delle persone più bisognose questa meravigliosa possibilità di cura e guarigione dell’ essere nella sua globalità; e proprio nelle baraccopoli di Kioto ricevette una grande lezione e un gran insegnamento. Le persone da lui curate e da lui reinserite nella società produttiva, dopo un po’ di tempo, ritornavano indietro preferendo sviare ogni responsabilità continuando a mendicare piuttosto che impegnarsi costruttivamente in attività che, pur costando fatica, avrebbero permesso un’evoluzione più completa del loro essere e, di conseguenza, dell’ intera collettività; capì allora che la vera guarigione non nasce nel piano fisico bensì lì si manifesta, infine. Si ricordò allora la risposta che gli diede un abate di un tempio Zen presso il quale ricevette ospitalità anni prima nel suo peregrinare alla ricerca del segreto del Reiki; alla domanda di Usui, se lui conoscesse il modo di guarire il corpo, il monaco rispose: “noi ci preoccupiamo soltanto di curare la mente, il resto viene di conseguenza”. Da allora Usui cercò e diede Reiki solo alle persone che veramente si sarebbero impegnate a farsi carico, fino in fondo, della propria vita e delle proprie responsabilità. Questa capacità di guarigione è dentro di noi. Pensate, infatti, a dove vanno le nostre mani, istintivamente, se abbiamo un dolore alla testa, allo stomaco piuttosto che ai denti o ad un ginocchio: naturalmente a coprire la parte del nostro corpo dolorante! Ebbene, questo può essere considerato un riflesso dell’innata capacità di ciascuno di autoguarirsi utilizzando quella che è chiamata Energia Vitale Universale, Reiki.
Ma che cosa è realmente Reiki?
Reiki è una parola giapponese formata da Rei e da Ki; Rei è l’Energia Vitale Universale e Ki è la nostra Energia Personale; la pratica del Reiki è dunque il sacro momento in cui entrano in contatto l’Energia Vitale Universale ed il nostro essere. La pratica quotidiana e costante del Reiki accresce la nostra consapevolezza, ci aiuta a riconoscere le parti dei nostro carattere in ombra. quelle con le quali ancora non ci siamo identificati e che rifiutiamo decisamente, fino al momento in cui tutto il nostro essere sarà in luce, allorché ci specchieremo con amore in tutta la Creazione, non ci sarà più distinzione tra persona che dà Reiki, flusso di Reiki, e persona che riceve perché tutto sarà nuovamente Uno. Reiki è farlo, mettere le mani, attivare il collegamento ed il fluire dell’Energia Vitale Universale, allo stesso modo in cui la vita è viverla e, man mano che avanziamo nell’esperienze e nella comprensione emozionale quotidiana, il suo significato ci viene svelato, ci appare chiaro sempre e sempre più!
Come agisce Reiki
Quello che essenzialmente fa Reiki è riportare l’equilibrio laddove c’è una vibrazione disarmonica o, meglio, aiutare chiunque a farlo, se è presente la volontà e la persona manifesta disponibilità al cambiamento. La decisione soggettiva di prendersi carico delle proprie responsabilità (responsabilità =abilità a rispondere ai diversi stimoli) e della propria vita è fondamentale per poter attuare una guarigione: se uno stato di malessere è generato da azioni compulsive, automatiche e prive di amore, emozioni incontrollate e pensieri disarmonici e negativi, solo un mutamento nell’ agire, nel provare emozioni e nel concepire pensieri e credenze, potrà attivare il processo di guarigione. Reiki aiuta a portare a livello cosciente le vere cause del nostro dolore e della nostra malattia, esortandoci contemporaneamente ad accettare queste situazioni fino nel profondo; ci guida altresì nel rilasciare il nostro dolore ed il nostro attaccamento alla malattia (talvolta essa ci fa comodo, ci fa avere attenzioni ad amore da parte delle persone intorno a noi che in situazioni normali forse, purtroppo, non avremmo) e ci orienta verso un nuovo modo di agire, provare emozioni e pensare.
Cosa sono le attivazioni e i livelli
Le attivazioni o iniziazioni, sono delle cerimonie in cui, una persona che ha realizzato un profondo lavoro su se stessa e alla quale è stata riconosciuta da un Maestro la coscienza di Master Reiki, dà la stessa possibilità che un tempo lei stessa ha ricevuto a coloro che le si trovano ora davanti, quella di diventare canali Reiki. Quando si danno le attivazioni, tutta la persona diventa canale di Reiki; è quindi solo per comodità e per un minimo di buon senso che si usano principalmente le mani per i trattamenti. Usare i piedi per fare, per esempio, la posizione sugli occhi mi sembra che non sia la posizione ottimale! I livelli originari del Reiki di Usui sono 3. Il 1° livello è canalizzazione di energia tramite le mani; con il 2° livello il ponte per il Reiki è la mente. Il 3° livello, il Master Reiki, permette al praticante di attivare a sua volta nuove persone ai tre livelli.
Le cinque regole del Reiki
1. Solo per oggi non ti arrabbiare, 2. Solo per oggi non ti preoccupare, 3. Solo per oggi conta le tue benedizioni, onora i tuoi genitori, i tuoi insegnanti, i tuoi vicini. Mangia il cibo congratitudine, 4. Solo per oggi vivi onestamente, 5. Solo per oggi sii gentile con tutto ciò che vive.
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