UNA ANTICA LEGGENDA INDÙ

C’era un tempo in cui tutti gli uomini erano dei, ma abusavano talmente tanto della loro divinità che Brahma, capo degli dei, decise di togliere loro la potenza divina e nasconderla dove non l’avrebbero mai trovata.

Dove nasconderla divenne quindi il grande problema.

Quando gli dei minori furono chiamati a consiglio per valutare questo problema, dissero: “Seppelliremo la divinità dell’uomo in fondo alla terra”.

Ma Brahma disse: “No, questo non basta perché l’uomo scaverà e la troverà”.

Allora dissero gli dei: “Bene, allora affonderemo la sua divinità nell’oceano più profondo”.

Ma Brahma gli rispose ancora: “No, perché prima o poi l’uomo esplorerà le profondità dell’oceano e sarà certo che un giorno la troverà e la riporterà in superficie per sempre”.

Allora gli dei minori conclusero: “Non sappiamo dove nasconderla, perché sembra che non ci sia nessun posto sulla terra o nel mare dove l’uomo non potrebbe eventualmente raggiungerla”.

Allora Brahma disse: “Ecco cosa faremo con la divinità dell’uomo: la nasconderemo profondamente in lui stesso perché non penserà mai a cercarla lì”.

E da allora, l’uomo è andato su e giù per la terra esplorando, arrampicandosi, tuffandosi e scavando, cercando qualcosa che è già dentro di lui.

La prima volta che lessi questa leggenda fui combattuta su ciò che provavo.

È incredibile pensare a quanto potere hanno queste poche parole.

Sono semplici immagini che ci restituiscono in un attimo la consapevolezza di tutto il nostro potere.

E non so a te, ma spesso rendersi conto di non avere nessuno da incolpare per i propri guai può fare arrabbiare…eppure…

Qualunque sia la nostra vita, l’abbiamo creata noi.

Tralasciando gli aspetti spirituali e religiosi che cambiano da persona a persona, è innegabile che il presente che ognuno di noi sta vivendo, è il frutto delle scelte che ha fatto in passato, e quindi, in un modo puramente logico e assolutamente laico, possiamo affermare che noi siamo il nostro dio; ossia quella entità di energia che ha diritto di vita e di morte.

Detta così suona male, mi rendo conto, ma il concetto è semplice.

Così come la religione attribuisce al proprio Dio, (chiunque sia), il potere di creare, distruggere e decidere degli eventi che riguardano i fedeli, noi abbiamo lo stesso identico potere su noi stessi.

Il problema è che quando ce ne rendiamo conto non abbiamo più scuse e non abbiamo altra scelta che prendere in mano la nostra vita e decidere che direzione prendere.

Ma se ci pensi bene è un’ottima notizia, perché dopo esserti ripreso un attimo dall’enorme responsabilità che ora sai di avere nelle tue mani, sai anche di avere tutto il potere che ti serve per andare proprio dove vuoi.

Pensa a tutte le volte in cui hai ‘pregato’ perché le cose andassero in un certo modo, ora se vuoi metterci un pizzico di misticismo puoi farlo, ma sai che l’unica persona che può fare davvero la differenza sei tu.

Senza nulla togliere all’importanza dell’aspetto spirituale che possiamo decidere di vivere nella nostra esistenza, è utile porre l’accento su ciò che è realmente nelle nostre mani.

Abituati a questo potere, rispettalo e usalo per il meglio.

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