Creatività, chiarezza, associazione, personalizzazione.
Sono i diversi fattori che consentono il miglioramento della memoria.
Questi sono i consigli pratici per la loro applicazione nella creazione delle mappe mentali, nelle diverse declinazioni e usi.
CREATIVITÀ
È uno dei fattori decisivi per il miglioramento della memoria.
Per ottenere la massima efficacia tramite la creatività, dovrai seguire questi accorgimenti:
– porre un’immagine al centro. L’immagine focalizza l’occhio e il cervello sul nucleo degli argomenti. La parola si può trasformare in immagine attraverso l’uso delle dimensioni e dei colori;
– inserire delle immagini, i visual. Creare immagini porta grandi vantaggi mnemonici e allo stesso tempo stimola le abilità cerebrali generalmente inutilizzate. Anche chi non si ritiene capace di disegnare, si renderà conto di quanto sia più semplice ricordare un “brutto disegno” rispetto ad una parola! Questo perché, oltre a sfruttare meglio le proprie potenzialità, tramite l’immagine si riesce a rendere concreto anche un concetto astratto;
– variare la dimensione dei caratteri, delle linee e delle immagini. È il modo più immediato di indicare l’importanza degli elementi nella gerarchia;
– organizzare lo spazio in maniera efficace. Lo spazio, se ben organizzato, chiarisce la gerarchia fra gli elementi e offre l’opportunità di eventuali aggiunte.
ASSOCIAZIONE
È l’altro fattore fondamentale nel miglioramento della memoria. Si concretizza tramite l’uso di:
– FRECCE. Le frecce creano connessioni e danno una direzione spaziale ai pensieri;
–COLORI E CODICI. Permettono di evidenziare le relazioni fra le varie parti della mappa mentale.
CHIAREZZA
Spesso capita di riempire gli appunti di rimandi e scarabocchi che ostacolano la memorizzazione e la chiarezza, per ottimizzare lo spazio e i risultati è bene:
– limitare le parole chiave all’essenziale. Ogni singola parola permette numerose associazioni, inserirne poche lascia maggiore libertà. Il concetto da ricordare spesso può essere rappresentato da un’unica parola, per la scelta della quale si può immaginare di dover nominare una cartella sul proprio personal computer;
-sintetizzare. È la forma di
apprendimento del testo più attiva e più efficace che esista perché presuppone la comprensione totale di ciò che si legge.
Le parole chiave sono soggettive al contrario dei concetti chiave che sono oggettivi, anche per questo motivo la creazione della mappa è personale;
– creare una gerarchia. È utile classificare le informazioni ad anelli: il primo anello, quello più vicino al centro, racchiude gli argomenti principali; il secondo anello i sottogruppi e così via. Più ci si sporta verso l’esterno più si entra nei dettagli;
– scrivere in stampatello. Lo stampatello è più facile da leggere e da ricordare, inoltre incoraggia la brevità e di conseguenza la sintesi;
– partire dai rami collegati all’immagine centrale per collegare poi le altre ramificazioni;
– ispessire le linee principali;
– mettere il foglio in orizzontale. Il formato orizzontale (paesaggio) offre maggiore libertà e spazio per disegnare rispetto al formato verticale (ritratto). Il foglio non deve muoversi durante la stesura, in caso contrario dovrebbe essere ruotato anche durante la revisione, perdendo così il vantaggio dell’immediatezza.
PERSONALIZZARE
Le mappe mentali hanno il grande vantaggio di riflettere degli schemi di pensiero unici; la capacità del cervello di identificarsi con una mappa dipende dal grado di personalizzazione che presenta.
I benefici del creare mappe mentali con visual personalizzati sono molteplici: lo sviluppo di abilità artistiche, l’aumento della capacità mnemonica, del pensiero creativo e della fiducia in se stessi, la riduzione dello stress e il raggiungimento di una migliore comprensione del nostro potenziale.
Lo stile personale non deve necessariamente essere di tipo artistico, la mappa mentale è efficace anche se i disegni non sono propriamente gradevoli, l’unica caratteristica che deve avere uno stile è la capacità di risvegliare i ricordi.
RIPASSARE
Per avere il ricordo sempre “fresco” di una mappa mentale è bene rivederla entro un certo periodo di tempo secondo uno speciale schema di ripasso.
Potremo rivedere e correggere le aree della mappa che necessitano di una revisione. In questo modo trasferiremo i contenuti all’interno della memoria a lungo termine e potremo richiamarli anche dopo lunghi periodi.
Le mappe mentali, soprattutto nelle fasi iniziali dei vari percorsi formativi, hanno una funzione esplorativa, servono, oltre che per memorizzare, per organizzare le informazioni e porle nella giusta prospettiva per comprendere l’argomento. Il discorso è diverso per insegnanti e formatori che utilizzano le mappe come strumenti di organizzazione, progettazione, programmazione e presentazione del proprio lavoro. La scelta delle parole chiave da inserire in una mappa è arbitraria e personale, perciò è diverso fare una mappa per sé o farla per un’altra persona.
La “percentuale di implicito” consentita quando si stende una mappa che deve essere fruibile anche da terzi è prossima allo zero, mentre nel costruire uno schema per se stessi la sintesi è la scelta migliore. Questo significa che non esiste la mappa giusta per definizione. Ogni argomento può essere sviluppato in molteplici modi, tutti egualmente efficaci.
Le mappe mentali sono capaci di ricoprire “ruoli” differenti, basterà decidere il fine da raggiungere per individuare lo stile di MAPPATURA più adatto allo scopo. L’argomento delle mappe mentali è troppo ampio ed affascinante perché lo si possa esaurire in poche righe, per questo motivo vogliamo affrontarlo in modo più approfondito, seppur non esaustivo.
L’ultimo consiglio è quello di buttarsi nella sperimentazione di una delle tecniche più utili e divertenti nell’ambito delle metodologie di apprendimento, ma anche di uno degli strumenti più efficaci per la gestione dei propri pensieri e per l’organizzazione del proprio lavoro.
Provare per credere!